Dopo il grande spavento “aereo”, Oklahoma è tornata in campo, e lo ha fatto nel migliore dei modi riuscendo ad espugnare il parquet di Milwaukee 91-110.
OKC dimostra di non aver risentito troppo di quanto accaduto sul volo di ritorno da Minnesota, con l’aereo che ha colpito qualcosa a 9000 metri che ha totalmente deformato la punta del velivolo. Non è ancora chiara la natura dell’oggetto che si è scontrato con il mezzo, ma pare si sia trattato di un grosso uccello in fase di discesa.
L’aereo è comunque atterrato senza problemi, e i giocatori dei Thunder hanno avuto qualche giorno per dimenticare l’accaduto prima di rimettersi la casacca. La gara di ieri ha dimostrato che quando i “Big Three” di coach Donovan vanno a pieni giri, sono dolori per tutti. Anche per Milwaukee, che come al solito ha provato ad affidarsi al solito strepitoso Antetokounmpo per evitare la sconfitta: 28 punti e 8 rimbalzi per il greco, che non sono però bastati a fermare i Thunder. Gli ospiti riuscivano a portarsi al riposo già avanti 60-42, toccando il massimo vantaggio di +24 a metà del terzo quarto. George mette a referto 20 punti, bene anche Anthony (17). Russell Westbrook non brilla dal punto di vista realizzativo, ma i suoi 10 rimbalzi e 9 assist pesano come macigni nell’economia del match.
Dopo la doppia sbornia contro Clippers e Warriors, era inevitabile un calo di tensione per Detroit, che perde nettamente allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers (113-93). Bella prova di Lonzo Ball e soci, che già alla fine del primo tempo sono sopra di 13 lunghezze. I Pistons non riescono a replicare quanto fatto vedere nelle due precedenti sfide, mentre i Lakers mandano sette giocatori in doppia cifra, con Randle protagonista (17 punti).
Terzo successo su quattro gare per Phoenix, che espugna il parquet di Brooklyn (114-122) con 32 punti di Booker. Ai Nets non bastano i 33 punti e 4 assist di Russell. Vince anche Indiana, che regola Sacramento 101-83.