L’attenzione era tutta per Golden State – Cleveland, ma anche le altre partite NBA hanno regalato diverse emozioni. Molto tirata la sfida tra New York e Atlanta: l’hanno spuntata gli ospiti di misura (107-108) ma i Knicks hanno quantomeno fornito una prestazione più ‘decente’ rispetto a quella inguardabile di Toronto, dove gli uomini di coach Hornacek sono stati praticamente umiliati dai Raptors.
Di fronte al proprio pubblico, New York era chiamata ad una reazione principalmente sul piano caratteriale e dell’orgoglio: almeno da questo punto di vista, i Knicks non possono rimproverarsi nulla. Anche perchè non è semplice per Hornacek trovare la giusta quadra senza Porzingis, vero uomo chiave dei newyorkesi. Tuttavia, anche gli Hawks si presentavano al Garden senza una pedina di spicco come Dwight Howard, ma riuscivano a trovare buone trame grazie a Schroder e Bazemore. Il primo tempo si chiudeva con New York avanti di una lunghezza (54-53), grazie alla tripla sulla sirena del solito Carmelo Anthony.
Anche nella ripresa è botta e risposta: prima il +7 ospite, poi il break di 12-0 che fa rimettere il muso avanti ai Knicks. Atlanta trova il +1 a 17 secondi dalla fine: sull’attacco newyorkese, prima Millsap stoppa Rose, poi ‘Melo manda la palla sul ferro.
Bene Washington, che dà continuità al successo contro Philadelphia regolando nettamente Portland (120-101). I Wizards costruiscono il successo nel primo tempo, trascinati dall’ottima verve dei sempre presenti Wall e Beal: per loro 49 punti in due. Nel secondo tempo Lillard prova a riportare in scia i suoi, ma i 22 punti e 7 assist del playmaker non bastano ad evitare la sconfitta ai Trail Blazers.
E’ davvero ottimo lo stato di forma di Philadelphia: quarta vittoria nelle ultime 5 gare per i 76ers, che espugnano Milwaukee (113-104) grazie ad un Joel Embiid formato “All-Star”. La stella di Phila mette dentro 18 punti negli ultimi 24 minuti, risultando decisivo nel successo degli ospiti: i 28 punti ogni 36 minuti sono, inoltre, il 2° miglior risultato di sempre per un rookie, dietro solo ai 29.2 di Wilt Chamberlain nel ’59/’60.