Il nuovo anno, in NBA, inizia con le stesse certezze del 2016. Ovvero che tra i tanti protagonisti straordinari che militano nel massimo campionato professionistico statunitense, ce ne sono un paio che stanno davvero facendo sognare i propri tifosi con prestazioni al limite dell’umana immaginazione.
Il personaggio del momento è senza dubbio James Harden. Ieri il “Barba” ha fatto qualcosa di fantascientifico: tripla doppia da 53 punti, 17 assist e 16 rimbalzi. Uno score che lo fa diventare il primo giocatore della storia a sforare quota 50 punti, 15 assist e 15 rimbalzi. James Harden è pertanto entrato nella leggenda.
Coach D’Antoni non può che essere felice, anche perchè i suoi Rockets continuano la loro marcia e si attestano sempre più come una delle possibili candidate a “dar fastidio” a Cleveland e Golden State.
Ieri la super prestazione di Harden ha permesso ai locali di avere la meglio su New York, che pure ha risposto colpo su colpo a Houston rimanendo in partita fino alle battute finali. Va detto che i Knicks sono arrivati in Texas privi di Porzingis e Lee, e nel primo quarto Carmelo Anthony ha dovuto abbandonare la contesa per un infortunio al ginocchio destro. Jennings ha fatto il possibile (32 punti) ma ieri serviva appunto l’impossibile per arginare l’uragano Harden: finisce 129-122 per i Rockets, con il pubblico del Toyota Center letteralmente in visibilio per il “Barba”.
La tripla doppia realizzata da un altro fenomeno come Russell Westbrook è senza dubbio meno ‘appariscente’ di quella di Harden, ma senza dubbio è anch’essa decisiva per i Thunder, che regolano i Clippers 114-88. I 17 punti, 14 assist e 12 rimbalzi in 19 minuti realizzati dalla stella di OKC aumentano ancora di più la crisi dei losangelini, giunti ormai alla sesta sconfitta consecutiva. La squadra che brillava nella prima parte di campionato sembra ormai un lontano ricordo: Doc Rivers dovrà trovare una soluzione per far uscire i suoi giocatori da questo blackout.
Nessun problema per i Cavaliers, che espugnano il parquet degli Hornets (109-121), alla quarta gara consecutiva senza Marco Belinelli. Privi di Kyrie Irving, Cleveland si affida a LeBron James, che risponde alla grande: 32 punti, 9 assist e 6 rimbalzi.