Tre ingressi di spicco nella Basketball Hall of Fame. Allen Iverson, Shaquille O’Neal e Yao Ming sono infatti entrati ufficialmente nel gotha del basket insieme ad altri grandi esponenti della palla a spicchi di tutti i tempi.
Se per Shaq e Yao il traguardo è conseguenziale alle tante vittorie ottenute in carriera (O’Neal in NBA, Ming con la Nazionale cinese), lo stesso non può dirsi per Iverson, che non è mai riuscito a conquistare l’anello. Tuttavia, l’introduzione di “The Answer” nella Hall of Fame è sacrosanta: tante stagioni ad altissimo livello con i Philadelphia 76ers, arrivando addirittura a sfiorare l’impresa nella finale 2001, persa 1-4 contro i Los Angeles Lakers. Ma la prima gara di quella serie la vinse proprio Phila grazie ad una prestazione ‘monstre’ di Allen Iverson: 48 punti davanti ai campioni in carica non è roba da tutti.
Anche Yao Ming non è mai riuscito a vincere il titolo con gli Houston Rockets, ma è stato senza dubbio il leader indiscusso della Nazionale cinese per almeno un decennio, vincendo tre ori ai Campionati asiatici e un argento alle Universiadi. Non a caso fu scelto come portabandiera della Cina in occasione delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Yao è anche il primo cinese ad avere l’onore di far parte della “Hall of Fame”.
Shaq è Shaq, semplicemente. Quattro titoli NBA (tre con i Lakers e uno con Miami) più il titolo mondiale del 1994 e quello olimpico del 1996, ottenuti con la Nazionale statunitense. In una giornata di festa per lui, da registrare l’ennesima puntata relativa al suo burrascoso rapporto con Kobe Bryant, ormai ridotto ai minimi termini: parlando con i giornalisti, Shaq ha riferito di non aver ricevuto nessun messaggio dall’ex compagno di squadra per la sua introduzione nella Hall of Fame. Chissà se “Black Mamba” tenterà di rimediare alla ‘dimenticanza’: di certo, la rottura tra i due appare sempre più evidente.