Kobe Bryant, Tim Duncan, Kevin Garnett, a fine anno Paul Pierce… Ed ora anche Ray Allen. L’NBA continua a perdere tantissimi protagonisti dell’ultimo ventennio, che decidono man mano di appendere la canotta al chiodo.
Stavolta tocca alla guardia 41enne, che nell’ultima stagione era rimasto fermo. Nonostante molte voci volevano un suo rientro imminente nelle fila di qualche top team (si parlava di Golden State e Cleveland, ndr), Ray Allen ha deciso di dire basta. E lo ha fatto con una lettera d’addio inviata a “The Players Tribune” ma indirizzata idealmente a se stesso.
“Sono totalmente in pace con me stesso”, ha scritto Allen, soprannominato “He got game” dal ruolo di protagonista recitato nel film di Spike Lee, dove Ray interpreta il giovane cestista universitario Jesus Shuttlesworth.
“Voglio raccontarti il segreto della Nba – scrive a se stesso Allen – non ci sono segreti, solo abitudini noiose. Kevin Garnett, Paul Pierce, LeBron James e Dwyane Wade, i giocatori con i quali vincerai i titoli Nba, saranno persone molto diverse fra di loro ma quello che li renderà campioni saranno proprio le noiose abitudini che nessuno vede. Faranno a gara per vedere chi arriverà per primo all’allenamento e che se ne andrà per ultimo”.
I numeri totalizzati in carriera da Ray Allen sono spaventosi: 18.9 punti di media tirando con il 45.2% dal campo, il 40% da tre e l’89.4% ai liberi. E poi quell’incredibile cifra: 2973 triple realizzate in carriera, record nell’NBA.
“He got game” (10 volte All Star, ndr) ha vestito le casacche di Milwaukee, Seattle, Boston e Miami, vincendo due anelli con i Celtics (2008) e con gli Heat (2013). In particolare quest’ultimo successo ha visto Allen assoluto protagonista: nelle Finals contro gli Spurs, Ray ha realizzato una tripla pazzesca a soli 5 secondi dal termine di gara 6 che ha regalato il pareggio a Miami.
“La maggior parte delle volte sarai solo – scrive Allen nel finale della sua lettera – varrà la pena pagare quel prezzo? Solo tu puoi rispondere”.