Non ce n’è. Golden State impone l’ennesima prova di forza, e lo fa sul parquet di uno dei team migliori di questa NBA. Al Toyota Center, infatti, i Warriors passano 125-108: sesta vittoria consecutiva, 37esima stagionale e sempre più soli in cima non solo alla Eastern Conference, ma a tutta la Lega.
Il trionfo dei gialloblu di Oakland è caratterizzato dai ‘soliti noti’: i Rockets non riescono a contenere la furia realizzativa di Kevin Durant (32 punti) e Steph Curry (24 punti e 7 assist). Ma la chiave del successo di Golden State sta soprattutto nell’estrema attenzione difensiva: coach Kerr ha lavorato molto in questi mesi per aumentare il livello della sua retroguardia, e i risultati ormai si vedono chiaramente. Il candidato all’MVP James Harden è stato imbrigliato perfettamente e limitato a “soli” 17 punti, 7 rimbalzi e 11 assist. Proprio nell’annullamento del “Barba” – ottimo in tal senso il sempre generoso Pachulia – è passata la vittoria di GS: Harden ha provato ad innescare qualcuno dei suoi compagni, ma con scarsi risultati (efficace il solo Capela, 22 punti, ndr).
Nel primo tempo Houston era riuscita a reggere l’onda d’urto di Durant e soci. All’intervallo Golden State arrivava con 5 lunghezze di vantaggio grazie alla straordinaria tripla sulla sirena di Curry (62-57). Ma nella ripresa i gialloblu dilagano: Harden viene definitivamente fermato, Curry e Durant colpiscono senza pietà. Quarto ko nelle ultime 6 per gli uomini di Mike D’Antoni.
Momento nero per i Raptors, che vengono umiliati da Charlotte 113-78. Belinelli ci mette poco del suo (6 punti): il protagonista assoluto del match è Kemba Walker, bravo a totalizzare 32 punti e 8 assist che schiantano Toronto. DeRozan e Lowry fanno 47 punti in due, ma i Raptors disputano la peggior partita della stagione.
Continuano a stupire i 76ers, giunti ormai all’ottava vittoria nelle ultime dieci partite. Ieri sera Phila ha sconfitto di misura Portland (93-92). Prova di maturità per i ragazzi di coach Brown: Embiid deve uscire anzitempo per una botta al ginocchio, ma nel finale Ilyasova e Covington fanno esplodere la panchina dei 76ers. I Trail Blazers devono arrendersi, nonostante i 30 punti di Lillard.