Nowitzki difende Gallinari: “A volte si può perdere la bussola”

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Ha fatto molto rumore il gesto di Danilo Gallinari durante la finale della Trentino Cup, vinta dall’Italia – con tantissima fatica – contro l’Olanda. Il violento destro rifilato dal neo giocatore dei Clippers all’avversario Kok è diventato subito virale, causando reazioni contrastanti. Il Gallo è stato ferocemente criticato sui social, ma anche il coach Ettore Messina e il presidente della Federazione Italiana di Pallacanestro (FIP), Gianni Petrucci, hanno espresso il loro disappunto per l’accaduto.

Gallinari, a cui viene rimproverata una carenza di maturità nonostante i suoi 30 anni, ha subito chiesto scusa a tutti tramite un ‘tweet’ dove informava dell’infortunio accorso in seguito al cazzotto (frattura del metacarpo della mano destra, ndr): 40 giorni di riabilitazione, tempistica ritenuta “incompatibile” dalla stessa Italbasket in vista dell’imminente impegno continentale.

Tuttavia, qualcuno ha anche provato a difendere il Gallo. Gigi Datome, incalzato sull’argomento, ha sottolineato che “colpevolizzare non aiuta” e che gli azzurri “devono guardare avanti”. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di un grandissimo come Dirk Nowitzki, che ha commentato l’accaduto ricordando che le reazioni sono insite nell’animo umano. “Bisogna riuscire a mantenere la calma, anche se a volte non è semplice. Purtroppo quando si è in campo a volte si perde la bussola – le parole di Nowitzki su “La Gazzetta dello Sport” – Quando un giocatore europeo del suo calibro che milita nella Nba gioca con la nazionale alle volte avversari di caratura inferiore lo prendono di mira e magari lo provocano, è capitato spesso anche a me. Ma bisogna sempre riuscire a mantenere la calma. Mi dispiace molto che l’Europeo perda una stella come Gallinari che due anni fa a Berlino aveva fatto benissimo”.

Nowitzki ha poi parlato della prossima stagione in NBA, soffermandosi su Dallas. “Ad Ovest il livello si è nettamente alzato – spiega Dirk – noi proveremo comunque a fare del nostro meglio e a dire la nostra”.

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