Spurs schiacciasassi, Oklahoma asfaltata. Nella prima sfida di questa semifinale della Western Conference, San Antonio mette subito in chiaro le proprie intenzioni e distrugge i Thunder 124-92.
Il quintetto guidato da coach Popovich domina il match in lungo e in largo, costringendo Oklahoma al ruolo di comprimaria. I Thunder vengono presi a schiaffi già nel primo quarto: San Antonio arriva ad una percentuale al tiro intorno all’80%, e chiude con un vantaggio di 23 punti (43-20).
La storia non cambia affatto nei quarti successivi: alla fine del terzo San Antonio è addirittura avanti di 43 punti, tanto che Popovich decide di far riposare i titolarissimi e conclude il match con le riserve.
Alla fine gli Spurs chiudono con un sonoro +32 su Oklahoma, indirizzando subito la serie verso San Antonio. Sugli scudi Aldridge, Leonard e Green: dei 124 punti totalizzati dagli Spurs, ben 81 vengono messi a segno dai tre. Aldridge è il vero “man of the match” con 38 punti (miglior score dell’anno per lui), Leonard si ferma a 25 (ma ha giocato solo 22 minuti, ndr) e Green si accontenta di metterne 18. San Antonio manda a canestro tutti e 13 i giocatori scesi sul parquet: un dato che la dice lunga sulla supremazia degli uomini di Popovich.
Male, molto male Oklahoma, che dovrà cambiare nettamente registro se vorrà coltivare speranze di qualificazione. Vero che siamo ancora a gara 1, ma una prestazione così non può essere bissata se si vuole puntare a battere San Antonio. Solo 16 e 14 punti per Durant e Westbrook, che sbagliano tantissimo da due (11/34).
In gara 2 Oklahoma è chiamata quindi ad una reazione. Non è chiaro se i Thunder a recuperare energie fisiche e mentali per mettere in difficoltà San Antonio, che ha mostrato una grande organizzazione di gioco e una convinzione decisamente superiore agli avversari. Ma si sa, ai playoff basta davvero poco per rimettere tutto in gioco.