Dopo 13 sconfitte contro Golden State, i Kings riescono ad interrompere una serie negativa ormai diventata pesantissima e battono la corazzata in gialloblu in una gara dove è davvero successo di tutto.
Dopo il ko rimediato a Phoenix in pochi immaginavano che gli uomini di coach Joerger potessero anche solo impensierire la franchigia di Oakland, che viaggiava a ritmi più che spediti in cima alla classifica generale NBA.
E invece Sacramento, che ci ha abbastanza abituati ai ‘saliscendi’, riesce ad infliggere il dispiacere ad un nervosissimo coach Kerr, che nel corso del match verrà anche espulso per ripetute offese nei confronti dei direttori di gara. Malissimo Kevin Durant, alla peggior partita da quando veste la casacca dei Warriors.
Già nel primo tempo si intuisce che i pronostici della vigilia non saranno rispettati. Golden State appare svogliata e abulica, quasi presuntuosa: i Kings mostrano un bel basket, trascinati da uno splendido Cousins (alla fine metterà dentro 32 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, sfiorando la tripla doppia). All’intervallo i due team sono sul 56-56, pareggio che verrà confermato anche alla fine del terzo quarto (82-82) e alla sirena conclusiva (98-98). Nel supplementare Boogie regala il +7 ai Kings, Curry riporta GS a -1. Negli ultimissimi istanti, con Sacramento avanti di tre, Green fallisce la tripla che avrebbe portato i Warriors al secondo overtime.
Obiettivo 28.000 punti raggiunto e superato da un monumentale LeBron James. E’ il più giovane di sempre a rompere questo muro: la stella dei Cavs ne fa 32 a New York e Cleveland espugna il parquet dei Knicks (104-111). Grande prestazione – e non è più una novità – anche di Kevin Love (23 punti). New York deve alzare bandiera bianca ed incassare il terzo ko nelle ultime 4 gare.
Denver crolla a San Antonio (121-97): gli Spurs regalano a coach Popovich il successo numero 1128, un record che lo fa diventare il coach con il più alto numero di vittorie con la stessa franchigia nella storia della Lega. Successi casalinghi anche per Miami (125-102 contro Phila) e Washington, che regola 105-91 i Pelicans confermando la legge del Verizon Center (17esima vittoria casalinga consecutiva).