Sicurezza, Kobe Bryant costretto ad annullare la tappa parigina
di Redazione
22/07/2016
"Misure di sicurezza". Con questa motivazione è stata annullata la visita di Kobe Bryant a Parigi prevista per questo fine settimana.
Il campionissimo NBA è in Europa per il suo "Mamba Mentality Tour 2016", e avrebbe dovuto recarsi a Parigi sabato e domenica, dopo la tappa di ieri ad Amsterdam e quella odierna a Milano.
E' stata la Nike Basketball, sponsor del tour, a confermare l'annullamento in un breve comunicato stampa. La leggenda dei Los Angeles Lakers non andrà a Parigi a causa del contesto attuale che non può garantire la massima sicurezza per l'evento.
Non a caso, molti avvenimenti estivi in programma a Parigi sono stati annullati per motivi di sicurezza. Alcuni di questi, infatti, non presentano "garanzie soddisfacenti di sicurezza": tra questi, "la pedonalizzazione degli Champs-Elysees", il "cinema all'aperto" e il "torneo di basket Quai 54", ovvero il campionato mondiale di "Streetball", in programma sempre questo weekend a Parigi, in contemporanea con la visita di Kobe Bryant.
Intanto, la stella NBA - che ha annunciato nel corso della scorsa stagione il ritiro dal basket giocato - si trova a Milano, dove stamane ha tenuto una conferenza stampa - in lingua italiana - presso la sede milanese di Nike. Una buona occasione per parlare di molte cose: in particolare, Bryant ha parlato di cosa farà ora che ha appeso la canotta al chiodo, soffermandosi anche su ciò che potrà fare per l’Italia del basket.
“La mia Mamba Mentality è cominciata proprio qua, in Italia – ha detto Kobe – quando ero piccolo e cominciai a giocare a basket. E’ una questione di concentrazione assoluta; anche quando ti trovi a dover affrontare un canestro difficile, non molli e tiri”.
Bryant ha svelato il progetto di lavoro con la Nazionale italiana. "Dobbiamo cominciare dai giovani, il futuro dell’Italia e del suo basket comincia da lì – spiega il campionissimo NBA – dobbiamo concentrarci sui ragazzi dai 10 ai 15 anni, insegnargli a giocare con questa mentalità, con l’attenzione ai dettagli. E così cresceranno forti e anche il basket italiano sarà più forte, anche di quando giocava mio padre”.
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