Non si salva nessuno all’Air Canada Centre, specialmente con un DeMar DeRozan così. Dodicesima vittoria casalinga consecutiva per Toronto, che si coccola il suo fenomeno: i 52 punti che abbattono la resistenza di Milwaukee (131-127) valgono il career high per DeRozan e si attestano anche come la nuova miglior prova nella storia della franchigia di Toronto. Prima di lui, infatti, i massimi “score” raggiunti erano stati i 51 punti di Vince Carter e Terrence Ross.
Grande festa per DeMar, anche perchè il suo splendido risultato personale è andato a braccetto con il successo dei Raptors, che sono sempre più seconda forza nella Eastern Conference. Davanti al proprio pubblico Toronto sembra davvero imbattibile: ieri i Bucks ci hanno provato fino all’ultimo minuto, costringendo anche i padroni di casa ad un tempo supplementare. Ma è proprio nell’overtime che i canadesi hanno piazzato l’accelerata decisiva, spegnendo le speranze di Milwaukee che nel frattempo si era affidata all’eccellente Bledsoe (29 punti). Ottima anche la partita di Giannis Antetokounmpo (26 punti, 9 rimbalzi e 7 assist) ma nel supplementare ai Bucks è mancata la verve del greco. Oltre a DeRozan, coach Casey sa che può contare ciecamente anche su Lowry (26 punti) e su un Ibaka sempre più concreto (11 punti, 8 rimbalzi e 4 importanti stoppate).
Si è andati all’overtime anche a Chicago, dove i Bulls hanno dovuto alzare bandiera bianca contro Portland (120-124). I Trail Blazers vengono letteralmente trascinati al successo dal trio McCollum-Aminu-Turner, che fa venire il mal di testa alla retroguardia di casa. L’estro di Markkanen ha tenuto a galla Chicago anche nel supplementare, ma il mini break targato McCollum ha regalato la vittoria a Portland, che conquista così il terzo successo nelle ultime 4 gare.
Orlando sempre più giù. Contro Brooklyn è arrivata l’undicesima sconfitta nelle ultime 12 uscite per i Magic: sul parquet dei Nets gli uomini di coach Vogel cadono 98-95, nonostante i 20 punti di Gordon e il 17+7 di Payton.