Dopo 17 vittorie consecutive Houston si ferma. A spezzare l’incredibile serie dei texani ci ha pensato Toronto, che all’Air Canada Centre ha sconfitto il team di Mike D’Antoni (108-105) e ha lanciato un messaggio a tutta l’NBA: ci siamo anche noi.
Nonostante il primo posto a Est davanti ad un team come Boston, gli addetti ai lavori tengono sempre i Raptors un gradino sotto le superfavorite. Eppure i canadesi stanno dimostrando di esserci eccome, crescendo di livello settimana dopo settimana. Il successo di ieri contro i Rockets è il settimo consecutivo e il 14esimo nelle ultime 15 gare: sono numeri importanti, che attestano la bontà del lavoro di coach Casey e la forza di questa squadra.
L’oro di Toronto è rappresentato dai suoi due top. DeMar DeRozan ha messo a segno 23 punti, ma Kyle Lowry ha fatto meglio (30 punti e 6 assist), senza dimenticare l’ottima prova a rimbalzo di Valanciunas (10) che ha tenuto testa ad un gigante come Clint Capela. Dopo un primo tempo da sballo, i Raptors hanno saputo anche gestire la veemente rimonta di Houston, trascinata da uno spaventoso James Harden (40 punti e 4 assist) che ha provato da solo a far proseguire la super striscia biancorossa.
Toronto è andata all’intervallo avanti di 15, ma nessuno pensava che la gara fosse già finita lì. Houston ha troppi assi nella manica, e nella ripresa li ha messi in campo tutti. Come al solito è il “Barba” a prendere per mano i compagni e a riportare i texani a contatto con i padroni di casa, fino al canestro del pareggio siglato a 2 minuti dalla sirena. Ma è in quel momento che viene fuori tutto l’orgoglio di Toronto: DeRozan e Lowry centrano la retina, Gordon riavvicina i Rockets ma Valanciunas chiude i giochi in favore dei Raptors.
Cleveland cade a Los Angeles. Allo Staples Center passano i Clippers (116-102) grazie ai 23 punti di Harris. Ai Cavs non bastano i 25 punti e 6 assist del solito LeBron James.