Anche senza Kevin Love, che resterà fermo ai box per circa sei settimane, Cleveland infila la sesta vittoria nelle ultime sette gare confermandosi “regina dell’Est”. A farne le spese è Minnesota, battuta sul proprio parquet 108-116 nonostante un Wiggins da sballo (41 punti). Ma quando c’è di fronte un LeBron così è dura per tutti.
Non solo 25 punti e 14 assist per King James, ma anche la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle nei cinque minuti finali, imponendo la sua legge tramite un parziale di 11-4 che ha spento inesorabilmente ogni velleità dei Timberwolves. LeBron sa quando deve andare a canestro, ma sa ancora meglio quando è il momento di servire il compagno libero: un genio della pallacanestro al servizio di coach Lue. Minnie ci ha provato ad impensierire i campioni in carica: bella la prova anche di Towns (26 punti), così così quella di Rubio, bravissimo negli assist (16) ma molto meno in fase di realizzazione (5 punti). A poco più di 5′ dal termine, i Twolves si erano riportati sul -1 grazie a Wiggins: proprio mentre il pubblico di Minnesota pregustava il sorpasso, è salito in cattedra LeBron e per i padroni di casa è svanita ogni speranza.
Continua il momento negativo di Toronto, che cade anche a Chicago sotto i colpi dei Bulls (105-94), la vera bestia nera dei Raptors: 11 sconfitte consecutive contro i ‘Tori’. Ai padroni di casa manca Wade, ma la sua assenza è ben compensata: nel primo tempo Chicago è avanti addirittura di 19. Nella ripresa più Lowry (22 punti) che DeRozan (18) prova a riportare Toronto in scia, ma Butler e McDermott sigillano la vittoria Bulls.
Quarto successo consecutivo per Sacramento, che espugna lo Staples Center 96-97: ancora uno show di Cousins, che va vicino alla tripla doppia con i suoi 40 punti, 12 rimbalzi e 8 assist. I Lakers devono pagare dazio, nonostante i 29 punti dell’ottimo Williams, che però fallisce all’ultimo respiro la tripla decisiva.