Ecco l’intervista che Alessandro Gentile ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport, a poche ore dal debutto in campionato.
Archiviata l’esperienza milanese, Alessandro Gentile si appresta a diventare la punta di diamante della nuova Virtus Bologna, fresca di promozione nella massima serie, che stasera sfiderà Trento nel match che apre il sipario sulla serie A1. In una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Gentile ha illustrato i propositi per la sua nuova avventura:
‘Per me sarà una stagione importante e con grandi ambizioni sia a livello personale che collettivo. Vorrei fosse vincente, la mia aspirazione è portare la Virtus a essere protagonista dopo la promozione dell’anno scorso, ricordandoci da dove partiamo, da neopromossi’.
Una delle cose che lo entusiasma maggiormente è la possibilità di tornare a giocare insieme al fratello Stefano, reduce da stagioni tribolate a causa dei guai fisici: ‘Per me è il massimo: ho sempre inseguito questa esperienza. Averlo fatto in Nazionale e ora con la Virtus mi rende fiero. Stiamo insieme tutto il giorno’. Alessandro Gentile, tornerà anche a giocare con il suo vecchio amico, Pietro Aradori, altra stella della Virtus Bologna: ‘Sono molto felice di giocare con lui, siamo due giocatori che possono dare tanto non solo dal punto di vista realizzativo. Siamo compatibili, abbiamo giocato molte volte insieme con ottimi risultati’
La proprietà della società felsinea è molto ambiziosa e punta al titolo tricolore entro il prossimo triennio: ‘È molto stimolante per noi giocatori avere una proprietà ambiziosa e con una visione chiara, poi ovviamente la squadra deve concentrarsi solo sul presente. Non dobbiamo dimenticare da dove partiamo’.
L’esperienza di Milano conclusasi con la cessione lo ha molto amareggiato e rimane una ferita ancora aperta: ‘Ci sono stati tanti episodi a cui ancora oggi non so dare una spiegazione, però la lezione mi è servita. Non entro nel merito di chi ha ragione o torto, quando succedono queste cose ognuno ha le proprie colpe. Io sono abituato a prendermi le mie responsabilità e a riconoscere i miei errori. L’ho fatto con me stesso e con le persone a cui lo dovevo, quindi ora sono sereno’.