30 teams in 30 days: Clippers, Thunder e Raptors sognano le Finals (e non solo...)
di Redazione
28/09/2016
Shaun Powell di NBA.com sta curando un’interessante rubrica, dal titolo “30 teams in 30 days” (30 squadre in 30 giorni), dove vengono analizzati mercato, roster, condizione e ambizioni delle franchigie NBA. Un team per ogni giorno del mese: Powell ha cominciato lo scorso 1 settembre con la squadra che ha realizzato il peggior record nella regular season 2015-16, ovvero i Philadelphia 76ers, per poi proseguire ‘in crescendo’. Il 30 settembre, infatti, non troverete i Cleveland Cavaliers (per i Cavs appuntamento al 28 settembre, ndr), ma i Golden State Warriors, che hanno totalizzato il miglior record nella regular season. Anche se poi la finalissima playoff è andata come sappiamo tutti…
25, 26 e 27 settembre: diamo uno sguardo ai Clippers, ai Thunder e ai Raptors
LOS ANGELES CLIPPERS
Da quando è arrivato Steve Ballmer i Clippers sono diventati una squadra da più di 50 vittorie in NBA. Ma anche l'anno scorso l'obiettivo delle finali della Western Conference è saltato. Per quanto tempo ancora il nuovo proprietario accetterà di spendere fior di quattrini senza ottenere risultati concreti? Sta a coach Rivers elevare il potenziale già notevole dei Clippers: Griffin, Paul e DeAndre Jordan sono un'ottima base dal quale partire, senza dimenticare l'apporto di atleti come Wes Johnson e Paul Pierce (che ha annunciato il ritiro a fine stagione, ndr). Doc Rivers, intelligentemente, ha mantenuto quel nucleo costruito dall'ex GM Neil Olshey, evitando di smantellarlo ma piuttosto migliorandolo in alcuni aspetti, con l'aggiunta di Speights dai Warriors e di un play "furbo" come Felton. Insomma, ci si aspetta senza dubbio i playoff, ma anche una post-season decisamente più interessante.
OKLAHOMA THUNDER
Avere Durant e Westbrook e non riuscire a vincere l'anello. In molti si staranno chiedendo quando potrà ricapitare: il trasferimento estivo di KD ai Warriors è stata una delle notizie shock di questa estate (non solo in NBA), suscitando una marea di polemiche. Ma parliamoci chiaro: se esiste il "free agent" è proprio per permettere a chiunque di andare dove vuole. Durant ha scelto i Warriors perchè li vede "migliori" rispetto a Oklahoma, e probabilmente ha ragione. Tuttavia, KD ha dato tutto in questi 8 anni con i Thunder, e l'ingratitudine nei suoi confronti è forse un tantinello esagerata. La vita continua. Oklahoma ha regalato un nuovo partner d'attacco a Westbrook: dai Magic è arrivato Victor Oladipo. L'ingaggio di Domantas Sabonis è un altro movimento interessante: il 20enne, figlio d'arte, potrebbe rivelarsi complementare a Enes Kanter e Steven Adams. Certo, nulla garantisce che Westbrook non decida di fare presto le valigie: per ora è l'uomo di punta dei Thunder, e da "leader" deve condurre Oklahoma al vertice. Ci riuscirà?
TORONTO RAPTORS
Il fatto che Toronto sia in una fase di fortissima crescita lo dimostrano non solo i risultati delle ultime stagioni (con la finale a Est l'anno scorso...), ma anche il fatto che un giocatore come DeMar DeRozan abbia deciso di rifirmare il contratto praticamente in dieci secondi, senza nemmeno guardarsi intorno. Certo, i Raptors avrebbero fatto comunque di tutto per tenerlo, così come hanno provato a mantenere Biyombo (non con la stessa verve...), volato a Orlando. I Raptors contano sul classico grande apporto di Kyle Lowry e su una delle stelle dell'ultimo Draft, Jakob Poeltl, che può essere utilizzato in diverse posizioni offensive. Toronto ha cambiato poco, insomma, e ha fatto bene: il gruppo è solido e competitivo anche senza Biyombo, ed è probabilmente l'avversario più temibile per i Cavs nella Eastern Conference.
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