Shaun Powell di NBA.com sta curando un’interessante rubrica, dal titolo “30 teams in 30 days” (30 squadre in 30 giorni), dove vengono analizzati mercato, roster, condizione e ambizioni delle franchigie NBA. Un team per ogni giorno del mese: Powell ha cominciato lo scorso 1 settembre con la squadra che ha realizzato il peggior record nella regular season 2015-16, ovvero iPhiladelphia 76ers, per poi proseguire ‘in crescendo’. Il 30 settembre, infatti, non troverete i Cleveland Cavaliers (per i Cavs appuntamento al 28 settembre, ndr), ma i Golden State Warriors, che hanno totalizzato il miglior record nella regular season. Anche se poi la finalissima playoff è andata come sappiamo tutti…
Il 22, 23 e 24 settembre è stata la volta di Atlanta, Boston e Charlotte.
ATLANTA HAWKS
Atlanta rischia di essere la franchigia meno rispettata del campionato tra quelle rispettabili. Il team non riesce a darsi una forma definitiva, e l’impressione è che ultimamente vengano apportati cambiamenti solo per sparigliare un pò le carte, senza un progetto chiaro e definito. Tuttavia, Dwight Howard è senza dubbio un gran colpo: da lui gli Hawks si aspettano una media in doppia cifra sia a livello di punti che di rimbalzi. Sarà anche un leader? Per questo ruolo Atlanta confida di più in Millsap. Da capire come reagirà il roster dopo gli addii di Horford e Teague. Dennis Schroder ha ora la possibilità di giocare di più: dal 23enne ci si attende una certa crescita.
BOSTON CELTICS
L’obiettivo di Boston è chiarissimo: playoff a tutti i costi e poi si vede. Pur non disponendo di autentici fuoriclasse, i Celtics si presentano ai nastri di partenza come formazione di tutto rispetto. Il colpo dell’estate è stato chiaramente il quattro volte All-Star Al Horford, che lasciato gli Hawks dopo nove anni. Horford non era il piano A: Boston è dovuta correre ai ripari dopo aver capito che Kevin Durant aveva già fatto le valigie per Golden State. I due coach Stevens e Ainge hanno in mano un team dal buon potenziale ed in costante crescita: molta attesa per il 19enne Jaylen Brown, arrivato dai California Bears. Oltre alle ‘garanzie’ Crowder e Thomas, c’è anche quell’omone di Tyler Zeller: ad Est i Celtics possono impensierire Cleveland.
CHARLOTTE HORNETS
Gli Hornets del presidente Michael Jordan stanno crescendo. Quanto fatto di buono nella scorsa stagione non deve certo fungere da tranquillante, ma senza dubbio è un’ottima base per ricominciare con le stesse convinzioni e provare anche a migliorare il proprio score. Sono andati via ottimi elementi come Lin, Lee e Al Jefferson, ma Charlotte è riuscita a confermare Nic Batum (pagatissimo pur non essendo mai entrato tra le All-Star): gli Hornets si affidano al 27enne per risolvere il problema in fase realizzativa, dopo l’addio di tre dei suoi sei primi marcatori. Altri bei colpi sono stati Roy Hibbert, proveniente dai Lakers, e il nostro Marco Belinelli, che compenseranno la perdita di Lee e Lin. Coach Clifford ha dato personalità e identità: gli Hornets sono una miscela di veterani e giovani che punta a divertirsi e stupire.